martedì 9 novembre 2010

Io rubo, tu Ruby

Perchè la faccenda delle escort che gravitano intorno ad Arcore è uno scandalo politico? Perchè dovremmo interessarcene così tanto? Perchè dovremmo indignarci?
Tutti i media ne parlano, ma non spiegano perchè si tratta di uno scandalo, facendo una gran confusione tra informazioni utili e informazioni non utili a noi cittadini. Infatti gli aspetti più importanti dell'affaire Ruby sono gli unici di cui i media preferiscono non occuparsi, un po' perchè vanno a sfavore del potere dominante e un po' perchè sono argomenti noiosi, che non fanno ascolti o che non fanno vendere copie.

A noi non devono interessare le abituidini o le faccende private di una persona: queste non solo attengono alla privacy di un individuo, che è un diritto imprenscindibile, ma anche distraggono dai più validi e seri ambiti di riflessione, sui quali si dovrebbe concentrare l'opinione pubblica. Ciò avvenne già per la vicenda Marrazzo, e ora sta avvenendo per il "Rubygate", e tra qualche tempo chissà per quale altro nuovo scandalo.
I motivi per i quali si deve considerare lo scandalo come politico ricadono sostanzialmente sotto il piano della legalità, dell'etica politica e della coerenza con i principi che si rappresentano.

Il primo motivo può essere quello più evidente e più clamoroso. Infatti essere indagati per aver infranto la legge, e soprattutto andare sotto processo è qualcosa che immediatamente suscita delle reazioni di condanna. Tuttavia queste reazioni dovrebbero non essere condizionate troppo dalla spinta emotiva e dalle facili prese di posizione. E' opportuno che, infatti, si aspetti che la giustizia faccia il suo corso prima di esprimere dissennati proclami.
Nel caso Ruby ci sono ipotesi di violazione della legge: la prima è quella di favoreggiamento alla prostituzione, per il quale sono stati indagati Emilio Fede e Lele Mora, e la seconda riguarderebbe direttamente il Presidente del Consiglio e si tratta di abuso di potere, e cioè il rispetto di tutte le regolari procedure nell'affidamento dell'allora minorenne in questione. E' questo ultimo aspetto in particolare che viene sempre accantonato, per parlare invece del bunga-bunga, argomento insignificante ma di un fascino irresistibile.

Il secondo motivo, quello da me definito etico-politico, va a scavare più a fondo cercando di mettere in luce i retroscena non solo della vicenda, ma di un certo sistema. Già dal caso D'Addario siamo venuti a conoscenza che una escort era stata candidata alle elezioni regionali, e un numero molto generoso di soubrette, show girl e altre avvenenti donne dello spettacolo che avevano frequentato Arcore, erano state candidate ad elezioni amministrative ed europee, per non parlare dell'ex modella ed ora ministro Carfagna, e dell'igienista dentale di Berlusconi, Nicole Minetti. Tutto ciò solleva la questione del metro di giudizio col quale si scelgono le candidature, se c'è un vero merito che determina la nostra classe politica. Ma non solo, questi party e festini possono nascondere chissà quante trame di favoritismi e "aiutini" con il quale si tessono interessi esclusivamente personali a danno della collettività. Inoltre c'è il pericolo di una possibile corrutibilità del Presidente del Consiglio che può essere condizionato da chiunque gli giri intorno e lo conosca tanto bene. A questo si ricollega un interrogativo: come mai una minorenne accusata di furtarelli aveva nel telefono il numero privato di Silvio Berlusconi?

Infine c'è un ultimo aspetto che non è affatto da sottovalutare, e questo riguarda la coerenza di quello che si fa nel privato con quello che si esprime in pubblico. Difendere la morale cattolica e il primato della famiglia con le parole deve corrispondere a comportamenti in difesa della morale cattolica e del primato della famiglia. La coerenza è garanzia di fiducia, e più è notevole la coerenza in un uomo, più si può essere certi che quell'uomo da noi eletto non ci tradirà, perchè le idee per cui lo avevamo scelto sono le nostre idee e solo con la coerenza esse potranno essere difese.