Le seconde linee (imprenditori e mafiosi) che costituivano la base dell'iceberg degli sporchi affari della politica fino ai primi anni '90, vedendo i loro referenti politici spazzati via dal ciclone delle inchieste del '92 sono stati costretti a esporsi in primi linea e a rigenerare il sistema che permettava ai loro affati di andare avanti. Lo stesso disastro provocato da tangentopoli ha creato le condizioni perchè si verifichi una tangepoli bis. Come la prima Guerra Mondiale che ha lasciato nel primo dopoguerra una situazione fortemente destabilizzata che creerà le basi per lo scoppio del secondo e più devastante conflitto.
Chissà se alla fine il sistema politico effetivamente imploderà, fatto sta che gli scricchiolii sono sempre più forti e se ne stanno accorgendo anche quelli che sono seduti sulle poltrone che cigolano. Ne sono prova le diverse misure che si vogliono attuare per frenare l'andazzo. Le misure che si dovrebbero attuare. Come il decreto anticorruzione, che non è altro che una illusione messa lì per ingannare che il problema sarà ben presto risolto. E questo ci porta ad analizzare una differenza fondamentale tra la prima Repubblica e la seconda. Tra quello che avvenne durante tangentoli e ciò che sta succedendo ora.
Infatti nello scandalo del '92 a farne le spese sono stati in primis i politici che immediatamente vista la bufera che li ha travolti sono stati costretti chi a lasciare, chi a nascondersi, chi a fuggire all'estero. Il che non è del tutto negativo perchè significa che erano ancora capaci di provare vergogna. Molti imprenditori che facevano parte dell'immenso giro di affari invece non hanno ancora pagato. La situazione attuale invece ora è opposta: gli imprenditori sono subito presi con le mani nel sacco, mentre i politici che li hanno favoriti sono inaccessibili, operano nell'ombra e anzi operano in quel fortino che è il Parlamento. Ma perchè questo ribaltamento?
Certo come ha detto Casini prima «si rubava per il partito invece ora si ruba per arricchirsi» il che rendeva, all'epoca delle prime inchieste, molto più facile attaccare e prendersela con la casta politica. Ma ciò non basta a descrivere la situazione.
I nuovi politici della seconda Repubblica sono molto più scaltri e arguti e hanno pensato bene di dotarsi di una potente arma per non essere nuovamente travolti da uno scandalo simil-tangentopoli. E questa arma è il controllo dell'informazione, oltre ad una strategia di governo propagandistica. In fondo, il giudizio su di un politico è rimesso al popolo, e questo non è nè un magistrato che indaga, nè un giornalista che si informa sui fatti, e propaganda e censura sono ottime misure per prevenire nuovi scandali. Finora il Sistema ha retto, ma ora si sentono solo scricchiolii.